È molto istruttivo ripassare chi – e soprattutto perché – erano i quisling, collaborazionisti, traditori, delatori, spioni, kapo’. Sono tutti finiti processati per gli atti commessi contro la loro stessa gente.
I RINNEGATI – CHI ERANO COSTORO?
Mille nomi, ma quello che conta è il perché?
Fare i delatori, o vendere la propria gente, o ancora dare la caccia ai loro stessi paesani come bestie?
Dava loro l’occasione di dare sfogo agli istinti che avevano sempre covato, ma che non avevano mai potuto sfogare?
Chiamateli come volete: collaborazionisti, traditori, quisling, delatori, spioni, kapo’.
In fondo, non ha importanza.
Noto è cosa sono stati. Però la domanda fondamentale è: perché lo sono stati?
Quale molla interna li ha spinti a tradire, vendere, dare la caccia alla propria gente?
Indubbiamente, erano persone dappoco. Oseremmo dire mediocri oltre ogni limite.
Peggio dei pavoni
Spesso, i rinnegati ci godevano a girare con una qualche sorta di uniforme – o perlomeno una coccarda o simile – ben sapendo che normalmente nessuno avrebbe mai dato loro un’uniforme.
Desiderio di apparire, di onnipotenza?
Praticamente sempre erano “irregolari”, perché nessuno avrebbe mai dato loro una funzione ufficiale – tipo polizia o simili.
E allora, i rinnegati si fregiavano dei ruoli che non avevano, facendo sistematico ricorso agli abusi.
Naturalmente, giravano continuamente nel modo più appariscente possibile, per dimostrare quanto potenti e “fighi” essi fossero.
“Utili” fino al giorno del giudizio
I collaborazionisti erano sicuramente molto utili agli oppressori, che quindi tolleravano le nefandezze e gli abusi dei rinnegati stessi.
Del resto, la pochezza dei rinnegati non avrebbe mai consentito loro di esistere senza l’appoggio degli oppressori.
Prima o poi la bella vita finiva, prima o poi:
- Cominciavano i processi – se non arrivavano prima le punizioni dirette
- Arrivava il giorno del giudizio. E cominciavano le punizioni.
Ma a questo i rinnegati non ci sono mai arrivati: nella loro estasi di desideri repressi, non sono mai riusciti nemmeno a pensare che prima o poi sarebbero stati puniti.
I RINNEGATI NELLA STORIA
Partiamo dai traditori
Giuda Iscariota ne è il prototipo:
Anna Katharina Emmerick, le cui rivelazioni ispirarono Mel Gibson nel suo “La Passione di Cristo” svela in una delle sue visioni: “Giuda giunse in una zona fangosa piena di immondizie e, in questo lurido luogo, Satana la fece finita con lui sussurrandogli: Lo stanno conducendo a morte perché tu l’hai venduto! Miserabile, come potrai sopravvivere? Spinto dall’estrema disperazione, il traditore prese la cintura e si impiccò a un albero. Subito dopo il suo corpo crepò e io vidi le sue viscere spargersi per terra”. Secondo la santa tedesca il traditore è dunque inevitabilmente dannato.
Veniamo ai collaborazionisti
I collaborazionisti sono fin troppo felici di vendere i loro connazionali come animali al macello.
Il testo originale:
Les Collaborateurs are only too happy to sell out their countrymen like animals to the slaughter, even if signs point to the villain having a penchant for killing collaborators.
Ed ecco i Quisling
Ed ecco i Quisling, di cui abbiamo trovato questa bellissima definizione – che spiega anche la differenza con i collaborazionisti:
Quello che distingue il Quisling dagli altri collaborazionisti è l’autorità. Il Quisling non sarà mai considerato un uguale dagli occupanti, ma avrà una posizione di potere che sarà usata per influenzare la popolazione occupata. Saranno spesso “il ragazzo/ragazza/ecc. immagine” locali per la sottomissione agli occupanti.
Il testo originale:
What distinguishes the Quisling from other Collaborateurs is authority. A Quisling will never be considered an equal by the conquerors, but will have a position of power that will be used to influence the conquered people. They will often be the local “poster boy/girl/etc” for submission to the conquerors. If a character has a minor job within the conquerors’ hierarchy or simply chooses to accept the conquerors’ rule rather than resist, then they are Collaborateurs but are not Quislings.
I Kapo’
Ecco il testo originale:
Ogni Block interno al campo di concentramento o campo di sterminio aveva un Kapo che decideva, di fatto, le sorti dei detenuti suoi sottomessi, con la collaborazione di una struttura gerarchica di internati privilegiati. Per questo motivo, i dirigenti dei campi sceglievano con cura le persone cui affidare tale compito. Requisito fondamentale doveva essere la ferma adesione alla politica di gestione del campo adottata dalle SS e l’assoluta mancanza di pietà nei confronti dei detenuti.
Spioni e delatori
Per completezza, vediamo due tristemente note categorie.
Lo spione
Dalla Treccani:
Spïóne s. m. (f. -a) [dal francone *speho; cfr. spia e spiare]. – In origine, spia; nell’uso odierno, chi ha l’abitudine di fare la spia, cioè di riferire, per malevolenza, per invidia o per interesse personale ad altre persone, spec. a superiori, difetti, manchevolezze altrui.
Il delatore
Sempre dalla Treccani:
Chi, tradendone la fiducia, denuncia segretamente qualcuno a un’autorità giudiziaria o politica] ≈ (gerg.) infame, informatore, (lett.) sicofante, (gerg.) soffiatore, spia, (spreg.) spione, traditore.
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